Per Claudia Cattarin, avvocato ed esperta di concorrenza dello studio legale Panetta, il principio di auto-preferenza della sentenza va nella stessa direzione del Digital Markets Act (DMA), una proposta legislativa chiave dell’UE.
“La Corte sottolinea che non è il fatto che Google sia un attore importante o che ci siano altre piattaforme altrettanto grandi ad essere in questione, ma è l’azione stessa ad essere anticoncorrenziale. La DMA dovrebbe correggere queste distorsioni“, ha detto Cattarin a EURACTIV.
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