Salutato il 2020, è tempo di guardare indietro per poter meglio fare alcune previsioni per il futuro. Nel mondo della protezione dei dati personali le sfide non sono mancate, basti pensare alle istanze introdotte dal Covid-19, alla sentenza “Schrems II” o all’insediamento del nuovo Garante per la Protezione dei dati personali. A queste il neonato 2021 ha già iniziato ad aggiungere nuove ed intense occasioni di dibattito, una su tutte la questione delle modifiche all’informativa privacy di WhatsApp, sui cui ha immediatamente preso posizione anche il nostro Garante Privacy“: l’avvocato Rocco Panetta – tra i massimi esperti di diritto delle nuove tecnologie e avvocato della data economy – fa il punto con CorCom sull’anno appena archiviato ma soprattutto sulle prossime sfide che attendono il settore della protezione dei dati personali.
Avvocato Panetta, che anno è stato il 2020 per la privacy?
È stato un anno intenso, esattamente come quelli che l’hanno preceduto. E questo a differenza e a dispetto di quanti (per fortuna pochi) considerano la privacy come un fenomeno legato esclusivamente alla evoluzione di una normativa. La protezione dei dati personali è una materia sistemica ed in verità antica quanto lo sono le organizzazioni sociali in cui dalla notte dei tempi si sviluppa la vita e la personalità degli essere umani, è il problema trasversale specchio delle vicende della società, declinata ovviamente attraverso norme, giurisprudenza e dottrina. Ed è chiaramente sensibile e recettiva a variabili come una sentenza dirompente (nel 2020 ciò è avvenuto con la pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che ha invalidato il Privacy Shield) o un fenomeno globale quale l’emergenza Coronavirus. La verità è che l’anno che ci lasciamo alle spalle è stato per molti versi drammatico e per chi si occupa di conciliare diritti e business, come me, la protezione dei dati personali si è trovata al centro di un profondo e diffuso coinvolgimento. Scendendo poi un po’ più nel dettaglio, il 2020 ci ha lasciato in eredità momenti estremamente importanti: dal cambio ai vertici dell’Autorità Garante, ai primi grandi provvedimenti sanzionatori, dalla sentenza “Schrems II”, ai passi iniziali di Cina e Stati Uniti verso l’adozione di una normativa sistematica sulla protezione dei dati personali come quella europea: tanta roba davvero.
…
Continua a leggere l’articolo su CorCom.