Relazione del Garante per il 2020: la pandemia ha aumentato i rischi per la privacy
Dalla sorveglianza biometrica alla violenza in rete fino al rafforzamento del ruolo degli algoritmi: il Garante della privacy fa un bilancio sui pericoli per i nostri dati che si sono acuiti nel 2020
Relazione annuale Garante privacy, i punti chiave per il futuro
Sono stati mesi concitati, non c’è dubbio. L’attesa e le aspettative per l’insediamento di questo Garante erano dunque palpabili e la Relazione 2020 del Garante privacy rappresenta anche un’occasione per avere una prima immagine d’insieme del lavoro svolto dal nuovo Collegio durante i primi mesi del proprio mandato
Smettiamola di dire che la privacy è un intoppo burocratico
Si dice che la gestione dei nostri dati sia un sacrificio necessario alla ripresa economica post-Covid. Ecco perché non è così.
Il Garante Privacy presenta la Relazione annuale sul bilancio dell’attività 2020.
Il 2 luglio, alle ore 11,00, alla Camera dei Deputati, la Relazione sull’attività svolta nel 2020 dal Garante della privacy.
Privacy, per il G7 questione cruciale mentre in Italia si continua col disco rotto della burocrazia
Una materia di primaria importanza nelle agende della politica mondiale, nel nostro Paese finisce periodicamente sul banco degli “imputati” come ostacolo allo sviluppo. E addirittura a questo giro finisce nel mirino il Garante.
La nuova direttiva europea sul copyright è realtà, ma tutti gli Stati sono in ritardo
La Commissione Europea pubblica le linee guida sul contestato articolo 17, ma ci sono ancora alcuni punti poco chiari.
Una causa contro Facebook rafforza i poteri dei garanti europei della privacy
Riconosciuta la possibilità che ciascuna autorità a tutela dei dati personali dei 27 Stati intervenga su temi relativi al Gdpr. Non scaricando così tutto il peso sull’Irlanda