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G7 dei Garanti privacy, intelligenza artificiale e le altre sfide per il futuro

Dalla libera circolazione dei dati, che ha come prerequisito un elevato standard di protezione dati, alle sfide poste dall’intelligenza artificiale generativa, fino all’importanza della cooperazione internazionale. Sono questi alcuni dei temi trattati nel corso del recente G7 delle Autorità di protezione dati, svoltosi a Tokyo la scorsa settimana

Di Rocco Panetta

Sono settimane intense, quelle che stiamo vivendo, per quanti operano nel mondo dei dati. Da ogni parte del globo si rincorrono notizie sulle iniziative delle diverse Autorità di controllo e garanzie, o delle assemblee legislative e dei governi. Su tutti campeggia il tema della regolazione dell’intelligenza artificiale, tema che impegna tanti di noi a vari livelli e con diversa intensità da mesi o anni[1].

Il più grande ed importante consesso che si è da poco occupato dei temi che ci impegnano è stato il G7 delle Autorità di protezione dati, svoltosi a Tokyo la scorsa settimana. Non solo AI, ovviamente, al centro del dibattito. Sono stati ben tre i temi al centro dell’agenda di lavoro dei rappresentanti dei Paesi membri, Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia e Regno Unito: in primis il tema della libera circolazione dei dati basata sulla fiducia (Free Data Flow with Trust, iniziativa lanciata dal premier Shinzo Abe nel 2019); a seguire la questione dell’intelligenza artificiale e dintorni (le c.d. “tecnologie emergenti”); ed infine, alcune questioni di cooperazione internazionale nell’applicazione del quadro normativo.

Per l’Italia una figura altamente rappresentativa, la Vicepresidente del Garante, la professoressa costituzionalista Ginevra Cerrina Feroni.

Il tema del trasferimento dei dati

Il tema del trasferimento dei dati resta, ancora, un argomento irto di problematiche giuridiche e pratiche. L’incremento esponenziale dei trasferimenti dei dati e dei relativi flussi, grazie soprattutto all’esplosione del digitale, non permette di indugiare più: delle due l’una, o i Grandi del mondo imboccano la strada dei trattati, a cui via via possano aderire il più alto numero di Stati, ovvero il rischio del liberi tutti e del crollo della credibilità dei sistemi di protezione e libera circolazione è dietro l’angolo.


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