di Rocco Panetta
Non posso credere e neanche pensare che, nella vicenda denunciata dal Garante Privacy su app io vi sia malafede o volontà di aggirare le leggi in barba al GDPR e ai diritti e libertà di milioni e milioni di cittadini italiani iscritti a quei servizi. Credo piuttosto che sia una ennesima storia di superficialità e disattenzione, nella migliore delle ipotesi e di cialtroneria e irresponsabilità, nella peggiore.
Insomma, non vedo dolo, ma solo sfacciati atteggiamenti colposi, da medio a grave. E ciò non mi sorprende. E’ ancora lunga la strada della comprensione e della consapevolezza della enorme portata positiva per il sistema di una corretta circolazione dei dati personali, che implica anzitutto una giusta allocazione degli stessi in proporzione all’uso che i dati devono svolgere, una contestuale minimizzazione dei dati non necessari e una protezione dalle vulnerabilità più diffuse di tutti quelli che si intendono usare, o trattare, come dice il GDPR. Tutto questo a tutela dei diritti e anche dell’economia – sempre più data based -, come indica e chiede l’Europa.
…
Continua a leggere l’articolo su Agenda Digitale.